IL TERRITORIO E’ COSA NOSTRA – COSTRUIRE 06/10/2008

10/08/2006 - Articolo di Flavio Bertamini pubblicato su “Costruire” del 6 ottobre 2008, n. 305. C’è un paese che, pur ossessionato dalla sicurezza, sembra avere dimenticato la questione mafiosa. Riordina la materia dei contratti pubblici senza chiudere le voragini legislative che consentono alle società controllate dalla criminalità organizzata di prosperare. Richiede la certificazione antimafia soltanto ad appaltatori, subappaltatori e cottimisti, tralasciando le attività di fornitura e posa, nolo a caldo e a freddo che da sempre rappresentano il core business delle aziende illegali. Vede i colossi del settore delle costruzioni calcestruzzi, Italcementi e Impregilo, accusati dalle Procure di prossimità con mafia, n’drangheta e camorra negli appalti acquisiti al sud, correre ai ripari: Italcementi presentando un codice di governance aziendale nei territori a rischio redatto da un gruppo di saggi fra cui spicca la figura dell’ex procuratore antimafia Pierluigi Vigna, Impregilo nominando alla presidenza di Fibe e Fibe campania l’ex prefetto di Milano Bruno Ferrante.




Articolo di Flavio Bertamini pubblicato su “Costruire” del 6 ottobre 2008, n. 305.

C’è un paese che, pur ossessionato dalla sicurezza, sembra avere dimenticato la questione mafiosa. Riordina la materia dei contratti pubblici senza chiudere le voragini legislative che consentono alle società controllate dalla criminalità organizzata di prosperare. Richiede la certificazione antimafia soltanto ad appaltatori, subappaltatori e cottimisti, tralasciando le attività di fornitura e posa, nolo a caldo e a freddo che da sempre rappresentano il core business delle aziende illegali. Vede i colossi del settore delle costruzioni calcestruzzi, Italcementi e Impregilo, accusati dalle Procure di prossimità con mafia, n’drangheta e camorra negli appalti acquisiti al sud, correre ai ripari: Italcementi presentando un codice di governance aziendale nei territori a rischio redatto da un gruppo di saggi fra cui spicca la figura dell’ex procuratore antimafia Pierluigi Vigna, Impregilo nominando alla presidenza di Fibe e Fibe campania l’ex prefetto di Milano Bruno Ferrante.
Questo paese è l’Italia, così come appare nel rapporto proposto dall’osservatorio socioeconomico sulla criminalità del Cnel, il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, centrato sul tema “Il contrasto dei fenomeni di illegalità e della penetrazione mafiosa nel ciclo del contratto pubblico”. Lo studio, realizzato da ITACA, Istituto per l’innovazione e la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, fornisce un quadro esaustivo dei fenomeni di illegalità e propone azioni di contrasto alla penetrazione mafiosa nel settore.
Il report si apre dividendo la materia in tre grandi contesti, che presentano criticità simili, anche se racchiudono “istituti giuridici e fenomeni sociali differenti”: la mafia contraente pubblico, dove “si intende dare risalto a quel fenomeno di infiltrazione mafiosa finalizzato a portare imprese affiliate ad assumere direttamente commesse pubbliche, stipulando i relativi appalti con i committenti”; la mafia imprenditore locale, in cui si sottolinea “il fenomeno di controllo sociale ed economico del territorio su basi mafiose, che passa anche dalla produzione di beni e servizi in regime di monopolio creato dall’intimidazione”; e la mafia banchiere, data l’infiltrazione “di denaro proveniente da illecito nel sistema delle commesse pubbliche”.


Il territorio è Cosa Nostra 
Rapporto Itaca-Cnel su “Il contasto dei fenomeni di illegalità e della penetrazione mafiosa nel ciclo del contratto pubblico”