CONFERENZA DELLE REGIONI - PARERE SULLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE AL DECRETO LEGISLATIVO 18 APRILE 2016, N. 50

10/04/2017 - La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della seduta del 30 marzo 2017, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 50/2016”, condizionato all’accoglimento delle proposte emendative presentate e ritenute prioritarie. Le Regioni sono state coinvolte, attraverso la partecipazione dei rappresentanti regionali designati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alla Cabina di Regia di cui all’art.212 del Codice, nella fase di analisi delle problematiche applicative della norma al fine di proporre eventuali correzioni alla stessa. In particolare, è stata realizzata una consultazione rivolta ai RUP, svoltasi a gennaio 2017, attraverso uno specifico questionario curato dal MIT e Agid, per le stazioni appaltanti centrali dello Stato, e ITACA e Osservatori regionali, per le stazioni appaltanti di ambito territoriale, allo scopo di verificare lo stato di attuazione del Codice e le difficoltà riscontrate dalle stazioni appaltanti nella fase di applicazione. L’analisi delle risposte pervenute è stata oggetto di attenta valutazione da parte delle Regioni in ordine alla elaborazione della proposta di testo correttivo al Codice dei contratti.




Le Regioni hanno analizzato in modo approfondito la proposta del Governo, elaborando sia proposte emendative di singole disposizioni dello schema di decreto correttivo, sia proposte integrative del testo del Codice vigente, nell’ottica di perseguire le finalità sopra evidenziante garantendo il rispetto degli ambiti propri di intervento di un testo correttivo.
Tale analisi è stata condotta, tenendo conto dagli esiti della consultazione dei RUP delle stazioni appaltanti in riferimento soprattutto alla valutazione dell’impatto sulla gestione operativa dell’attività contrattuale, della durata delle procedure di gara e degli obblighi informativi e di pubblicità, individuando le possibili criticità che le stazioni appaltanti e gli operatori economici potrebbero incontrare nell’interpretazione ed applicazione delle regole così innovate.
Le Regioni, apprezzando il metodo di lavoro utilizzato dal Governo, hanno formulato alcune proposte emendative articolate in due livelli che esprimono un diverso grado di necessità: Allegato A “emendamenti prioritari” e Allegato B “ulteriori emendamenti”. Le proposte emendative dell’allegato A sono collegate a talune tematiche generali che le Regioni ritengono fondamentali al fine di ottenere una semplificazione sistemica del mercato dei contratti pubblici. Le proposte dell’allegato B, sono state elaborate in ottica di collaborazione al fine di migliorare l’applicazione degli strumenti normativi.
In particolare, si propone di intervenire in ordine alle disposizioni in materia di programmazione, obblighi di pubblicità e trasparenza, progettazione e costo della manodopera, sostenibilità ambientale, affidamenti sottosoglia, commissioni di valutazione delle offerte, collaudo e verifica di conformità, nonché alle modalità di confronto e collaborazione tra l’Anac e la Conferenza delle Regioni al fine di semplificare l’impatto degli strumenti di regolazione.
Per quanto attiene ai principi di programmazione e trasparenza, gli emendamenti esplicitano un’esigenza di riordino complessivo che renda coerenti fra loro le diverse fonti normative (Dlgs 33/2013 e Dlgs50/2016) prevedendo i principi di univocità dell’invio dell’informazione e dell’unicità del luogo di pubblicazione, nonché le modalità con le quali, nel rispetto di tali principi, i sistemi informativi e di monitoraggio, le banche dati e le piattaforme di negoziazione, sono rese interoperabili fra loro.
Le modifiche in materia di affidamenti sottosoglia sono finalizzate alla semplificazione degli stessi e a prevedere la partecipazione delle imprese del territorio nelle procedure negoziate non aventi carattere transfrontaliero, anche al fine di dare adeguate risposte alle richieste di un tessuto imprenditoriale in costante decrescita.
Quanto alla modifica prevista dalla bozza del Decreto correttivo che prevede lo scorporo del costo della manodopera nei contratti pubblici, nel condividere il principio di tutela del costo del lavoro, con gli emendamenti proposti si suggerisce una nuova formulazione che contemperi le esigenze di tutela sociale con quelle di tutela del buon andamento della pubblica amministrazione.


Parere correttivo D.lgs. 50/2016