Prima relazione del Comitato Antimafia di Milano

06/08/2012 - Presentata il 1 agosto scorso a Palazzo Marino la prima Relazione del Comitato Antimafia di Milano. La relazione del Comitato, nato per contrastare i fenomeni mafiosi e i loro affari anche in previsione dell’Expo, si concentra su quattro aree tematiche: appalti, turismo e ristorazione, ortomercato e analisi dell’infiltrazione sul territorio. Il Comitato Antimafia, nato nel novembre 2011 e composto dal professore Nando dalla Chiesa, dall’ex magistrato Giuliano Turone, dal professore Luca Beltrami Gadola e dall’avvocato Umberto Ambrosoli, ha tre obiettivi prioritari fissati dall’amministrazione comunale: l’elaborazione di indicazioni utili ad impedire alle organizzazioni di stampo mafioso di inserirsi negli appalti pubblici indetti dal Comune, con particolare riferimento ad Expo 2015, il monitoraggio del fenomeno mafioso in città, azione di promozione della cosiddetta antimafia sociale. Tra le proposte conclusive viene recepita anche quella dell’Istituto ITACA in ordine al sistema dei controlli e di indirizzo.




L’aspetto più consistente della relazione riguarda i temi dei bandi nell’edilizia pubblica e delle strategie di controllo nei cantieri in relazione proprio all’avvicinarsi di Expo 2015. La parte finale indica invece una batteria di proposte ed analisi operative per le amministrazioni coinvolte.
Proprio in merito agli appalti, viene spiegata la difficoltà di base dovuta a una legislazione italiana complicata e farraginosa, distante dalla prassi e facilmente penetrabile dalla criminalità organizzata. Due i suggerimenti in merito:
1) una rotazione e un ricambio più dinamico dei decisori, nei singoli appalti e nelle commissioni aggiudicative. L’obiettivo ideale sarebbe quello in cui chi decide venga poi estromesso dalle conseguenze delle sue decisioni, un’altra figura decisionale dovrebbe subentrare e continuare il lavoro del primo. Staffetta che rende più complicata la corruzione che è l’habitat naturale dell’infiltrazione mafiosa;
2) potenziamento dei controlli, troppe poche le persone dedite a tale ruolo, ruolo delicato che necessità di competenza e autorevolezza morale.


Relazione semestrale Comitato Antimafia Milano