APPROVATE LE LINEE GUIDA DELLA REGIONE UMBRIA PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE DALL’ALTO

22/12/2011 - La Giunta della Regione Umbria, su proposta dell’Assessore Stefano Vinti, ha approvato le nuove linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall’alto.



Nonostante il calo complessivo degli infortuni e delle morti sul lavoro registrate negli ultimi anni, la causa più rilevante di infortunio o di morte rimane la caduta dall’alto. E ciò è dovuto alla scarsa informazione e formazione degli operatori ed in una errata valutazione dei rischi da parte di chi ha la responsabilità degli interventi. A queste cause si aggiunge il fatto che per manutenzioni di piccola entità salgono in copertura persone totalmente ignare dei rischi che si corrono e della normativa in materia di prevenzione.
Per cercare di migliorare la situazione e quindi limitare i rischi, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore Stefano Vinti, ha approvato le nuove linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall’alto. “D’altra parte, ha affermato l’assessore Vinti, la copertura dell’edificio è ormai diventata un vero e proprio luogo di lavoro, un cantiere che per le sue peculiarità possiede caratteristiche di rischio elevato e per tale motivo è un luogo il cui accesso deve essere permesso solo a chi è in grado di farlo in sicurezza evitando inutili e pericolosissimi “fai da te”. La Giunta regionale aveva istituito un Gruppo tecnico di lavoro, rappresentativo dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, delle Associazioni, degli Ordini e Collegi professionali e da personale regionale, con il compito di proporre interventi e buone prassi da attuare al fine di prevenire e ridurre gli infortuni causati dalla caduta dall’alto.
Il Gruppo tecnico di lavoro ha articolato i propri lavori in quattro incontri che, partendo dall’ambito di applicazione delle Linee di indirizzo, si è poi sviluppato con l’analisi di diverse tematiche quali la definizione dei “lavori di piccola entità”, la valutazione dei rischi connessi ai principali tipi di lavorazioni da effettuare in quota e la definizione di un elaborato tecnico delle coperture e/o delle facciate che contenga tutte le misure preventive e protettive da osservare quando si lavora in quota da mettere a disposizione dei soggetti interessati (quali imprese edili, manutentori, antennisti) per informarli circa le modalità con cui sono garantiti da installazioni o dispositivi di protezione collettiva permanenti i percorsi di accesso, gli accessi, il transito e l'esecuzione dei lavori di manutenzione. Infine sono state definite le “buone prassi” da seguire per i lavori di piccola entità sulle coperture e/o sulle facciate costituite da quindici punti sintetici, diretti e di semplice lettura, che provochino una riflessione sui comportamenti più sicuri da adottare in ogni situazione e pensati per tutti coloro che hanno la necessità di salire in copertura e non siano formati sui temi della prevenzione.
Il risultato del lavoro è quindi costituito da un documento, che contiene le buone pratiche che dovrebbero essere attuate e le buone prassi da seguire quando si lavora in quota.
A questo proposito nella progettazione di tutti quegli interventi soggetti a permesso di costruire o S.C.I.A. andrà inserito tra gli elaborati di progetto l’elaborato tecnico di copertura e/o facciata contenente tutte le misure di prevenzione e protezione da predisporre sulla specifica struttura al fine di prevenire le cadute dall’alto nei successivi interventi di manutenzione e bisognerà istituire il registro di controllo delle attrezzature di protezione installate presso l’immobile.
“E’ evidente che il solo documento non basta, aggiunge l’assessore Vinti in quanto è fondamentale che gli stessi operatori prendano coscienza del pericolo e quindi siano convinti di adottare tutte le misure di sicurezza e le precauzioni necessarie che le linee di indirizzo descrivono con assoluta cura. Abbiamo la volontà di diffondere e far conoscere il più possibile questo documento, ha concluso Vinti, con la certezza di dare un prezioso contributo alle imprese ed ai lavoratori che operano in Umbria”.


Deliberazione Giunta Regionale 28 ottobre 2011, n.1284