APPALTI PUBBLICI: REGIONI SU LIBRO VERDE UE

08/04/2011 - Nel corso della seduta del 24 marzo scorso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha adottato un documento in ordine al processo di consultazione comunitario attivato dalla Commissione Europea inerente al “Libro Verde sulla modernizzazione della politica dell’UE in materia di appalti pubblici. Per una maggiore efficienza del mercato europeo degli appalti”.




La Commissione europea ha lanciato il 27 gennaio u.s., attraverso la pubblicazione di un apposito Libro Verde, un ampio processo di consultazione delle parti interessate, in vista della futura riforma della politica UE in materia di appalti pubblici, attualmente disciplinata dalle direttive 2004/18/CE (cd. “direttiva classica”) e 2004/17/CE (cd. “settori speciali" dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali).
Il processo di consultazione dedica ampio spazio a tematiche che incidono direttamente sul sistema delle PMI, quali l’esigenza di creare un mercato europeo degli appalti più accessibile per tale target di impresa, anche attraverso la formalizzazione legislativa di meccanismi attualmente riservati all’ambito della cd. “buona pratica”, l’adozione di procedure d’appalto semplificate per le amministrazioni aggiudicatici più piccole, la possibilità di ricorrere da parte delle stazioni appaltanti ad una maggiore attività negoziale con gli operatori, i riflessi dell’aggregazione della domanda, attraverso i meccanismi consentiti dal’ordinamento quali i contratti quadro e le centrali di committenza sull’accesso delle PMI al mercato degli appalti, l’opportunità di prescindere dal collegamento tra oggetto dell’appalto e requisiti imposti dall’Amministrazione aggiudicatrice per corrispondere alle nuove sfide lanciate dalla strategia Europa 2020, e gli eventuali riflessi sul sistema delle PMI di una revisione di questo tipo dei criteri di selezione.
In considerazione delle tematiche trattate, il processo attivato dalla Commissione europea si ritiene il momento più appropriato per coordinare e formalizzare gli spunti e le riflessioni formulate dalle Regioni nel corso dell’intenso dibattito che si è svolto nel corso del 2010 e in questo primo scorcio del 2011 sia a livello nazionale che comunitario, in occasione dei lavori istruttori sul testo di legge di iniziativa parlamentare Statuto delle Imprese e della revisione appena approvata dello Small Business Act per l’Europa. Per questo motivo il documento qui allegato recupera e approfondisce le osservazioni avanzate dalle Regioni nei documenti approvati dalla Conferenza delle Regioni in data 18/11/2010 al termine dell’istruttoria sui due atti suddetti, con specifico riguardo alla tematica dell’accesso delle PMI al mercato degli appalti.
Rispetto al documento merita evidenziare alcun importanti aspetti sia di contenuto che di approccio metodologico seguito per la sua predisposizione.
In relazione agli aspetti di contenuto, le risposte ai quesiti si concentrano in sintesi attorno alle seguenti direttrici fondamentali:
• esigenza di dare copertura normativa, nella futura disciplina sugli appalti, a “misure di discriminazione positiva per le PMI”, a tutt’oggi riservate all’ambito della “buona pratica”, pur senza rendere obbligatorie tali misure il cui utilizzo si ritiene debba rimanere prerogativa della discrezionalità delle Amministrazioni aggiudicatrici;
• snellimento e semplificazione delle procedure di appalto, attivate da parte di amministrazioni aggiudicatrici più piccole, per importi al di sotto della soglia comunitaria che andrebbe chiaramente definita e opportunamente rialzata rispetto al limite attualmente vigente;
• utilizzo, per le gare di piccole importo di cui al punto precedente, della procedura negoziata previa pubblicazione di bando di gara, non escludendo la possibilità di procedure negoziate senza pubblicazione di bando di gara, tramite inviti diretti delle imprese piccole e medie, sulla base peraltro di meccanismi sufficienti a garantire una piena concorrenzialità e la parità di trattamento e non discriminazione tra le imprese;
• ridimensionamento del criterio del massimo ribasso per un maggiore ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, privilegiando tra i criteri di selezione la capacità delle imprese di aggregarsi per la realizzazione di progetti comuni.

Dalla sintesi delle suddette linee direttrici emerge che la questione prioritaria su cui il documento ritiene vada fatta definitivamente chiarezza è il problema dell’accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici in relazione a quello che è a tutt’oggi il contesto privilegiato in cui si muovono: i mercati locali.
In tale ambito la revisione della normativa comunitaria sugli appalti coglierà nel segno se saprà affrontare con chiarezza i molteplici problemi che si registrano nel rapporto tra le imprese di piccole e medie dimensioni e le stazioni appaltanti più piccole, predisponendo gli strumenti idonei per favorire l’accesso delle prime alle gare pubbliche e mettendo a disposizione delle seconde i meccanismi appropriati per corrispondere ad adempimenti sproporzionati alle loro risorse e competenze.
Rispetto all’approccio metodologico seguito per la predisposizione del documento allegato, si è adottato il metodo della previa concertazione delle associazioni di categoria, recependo in toto le indicazioni derivanti dallo Small Business Act per l’Europa del 2008, che invitava ad effettuare un “test PMI” su tutti gli atti aventi riflessi sul sistema delle PMI, metodo rafforzato dalla revisione dello SBA approvata lo scorso 23 febbraio, che esorta gli Stati membri a coinvolgere in prima persona le parti interessate al momento di definire politiche e strategie aventi una ricaduta sulle PMI, tenendo anche conto della diversa natura delle imprese stesse in termini dimensionali.
Nel dar voce alle istanze degli “stakeholder”, per talune tematiche si è registrata una differente percezione dei problemi che le imprese hanno nell’accesso agli appalti pubblici, in relazione alla diversa dimensione delle stesse. In ragione di ciò il documento non ha potuto ricondurre ad unità posizioni contrastanti riguardanti in particolare le tematiche del subappalto e delle centrali di committenza.


Documento delle Regioni Libro verde UE