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"Protocollo ITACA" per la valutazione energetico - ambientale di un edificio.

(Protocollo approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2004)

Con la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro il 6 dicembre 2001, ITACA ha ritenuto necessario avviare un confronto tra le regioni italiane tale da consentire la formulazione di una serie di regole condivise con le quali poter definire le soglie ed i requisiti necessari per la predisposizione di progetti con caratteristiche di bioedilizia. Molte Regioni infatti stanno operando nel settore con finalità ed ottiche profondamente diverse.

E' su tali basi che è stato elaborato un protocollo di lavoro condiviso (Protocollo ITACA) che consente di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici ma soprattutto è stata definita, in modo univoco, "una regola" basata su presupposti di: certezza scientifica, interesse pubblico e semplicità.

Il Protocollo, corredato da settanta schede che inquadrano ogni singolo requisito relativo ai diversi aspetti dell'ecosostenibilità di un progetto, rappresenta per l'Italia uno strumento assolutamente innovativo. E' l'ultimo atto di un work in progress che le regioni italiane hanno avviato per delineare, in modo coordinato ed uniforme, le principali linee di comportamento in tema di Bioedilizia.

Una collaborazione nata per soddisfare le principali esigenze in tema di ecosostenibiltà sulla base di una puntuale ricognizione dello stato dell'arte nei diversi settori che compongono il comparto.

La costituzione del gruppo di lavoro ha consentito di attivare uno scambio di informazioni fra quelle regioni che hanno già maturato delle esperienze in quest'ambito, in modo da sviluppare un processo cognitivo sinergico e utile alla nascita di strategie comuni nel settore.

E' risultato quindi condivisibile l'insieme dei requisiti di benessere e di fruibilità delle opere edilizie che corrispondono all'esigenza di una migliore qualità della vita nel rispetto dei limiti ricettivi degli ecosistemi, alla possibilità di rinnovo delle risorse naturali anche attraverso la riduzione del consumo di energie non rinnovabili, all'equilibrio tra sistemi naturali ed antropici.

Va sottolineato a tal fine, che il territorio regionale è dotato di prerogative climatiche, sociali ambientali ed urbanistiche che non consentono ovunque l'applicabilità delle medesime regole puntuali. Sono invece condivisibili da tutti i principi che stanno alla base della bioedilizia e che consistono nella realizzazione di edifici conformi al principio del rispetto dell'ambiente in cui sono inseriti e che tendano ad un maggior livello di comfort possibile per le persone che lo utilizzano.

Sono state individuate le dieci regole fondamentali della bioedilizia, intendendo con ciò enunciare i principali obiettivi ispiratori per chiunque intenda avvicinarsi a questa disciplina, anche al fine di guidare l'elaborazione di scelte normative regionali o locali e di strategie di programmazione delle politiche per la casa. Sono da considerarsi in sintesi priorità strategiche con le quali attivare una serie di processi ed azioni rivolte al raggiungimento di obiettivi specifici per l'edilizia sostenibile:

•  Ricercare uno sviluppo armonioso e sostenibile del territorio, dell'ambiente urbano e dell'intervento edilizio.

•  Tutelare l'identità storica delle città e favorire il mantenimento dei caratteri storici e tipologici legati alla tradizione degli edifici.

•  Contribuire, con azioni e misure, al risparmio energetico e all'utilizzo di fonti rinnovabili.

•  Costruire in modo sicuro e salubre.

•  Ricercare e applicare tecnologie edilizie sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

•  Utilizzare materiali di qualità certificata ed eco-compatibili.

•  Progettare soluzioni differenziate per rispondere alle diverse richieste di qualità dell'abitare.

•  Garantire gli aspetti di "Safety" e di "Security" dell'edificio.

•  Applicare la domotica per lo sviluppo di una nuova qualità dell'abitare.

•  Promuovere la formazione professionale, la progettazione partecipata e l'assunzione di scelte consapevoli nell'attività edilizia.

Senza avere la pretesa di esaurire ogni aspetto della bioedilizia, si è inteso perseguire l'obiettivo di redigere un'insieme di regole minime che consentono, alle Amministrazioni Pubbliche, di effettuare scelte differenziate per incentivare la realizzazione di edifici che prefigurino un interesse collettivo attraverso la scelta di soluzioni maggiormente rispettose dei valori ambientali.

Tale strumento è costituito da un insieme di regole e di requisiti di tipo prestazionale che elencano, non solo i parametri caratteristici di un determinato aspetto (quali ad esempio l'isolamento termico, ecc.), ma individuano soprattutto l'obiettivo finale che deve essere perseguito e che consiste in particolare nella riduzione dei consumi di energia al di sotto di una soglia predefinita.

E' composto in particolare da una serie di linee guida raccolte in 70 schede di valutazione che corrispondono ad altrettanti requisiti di compatibilità ambientale. Considerata l'effettiva complessità di alcune parti del metodo proposto è stata valutata la possibilità di affiancare ad esso un sistema semplificato composto da 28 schede. Tale semplificazione ha fatto propri comunque quei requisiti che sono stati ritenuti fondamentali ed indispensabili per la realizzazione di interventi aventi caratteristiche di eco-sostenibilità.


Foglio calcolo Pesi

Foglio Pesi ridotto

Protocollo 28 finale

Protocollo ITACA finale RELAZIONI

Protocollo ITACA finale SCHEDE