ANALISI E SCENARI PER ENERGIA E AMBIENTE NEL RAPPORTO ENEA

02/12/2010 - Il Rapporto Energia e Ambiente – Analisi e Scenari - dell’ENEA, giunto alla sua 11a edizione, presenta in maniera sintetica le dinamiche in atto nel sistema energetico nazionale e internazionale, mettendo anche in luce, attraverso le proprie analisi di scenario, i percorsi tecnologici che consentirebbero all’Italia di dirigersi verso uno sviluppo di tipo sostenibile e di avviare un processo di rilancio dell’industria in settori quali l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, il nucleare e l’uso di fonti fossili con tecnologie “pulite” CCS (Carbon Capture and Storage - cattura e sequestro del carbonio).



Nel 2009, gli investimenti mondiali nel settore energetico hanno subito una flessione a causa delle crisi economica: gli investimenti in fonti rinnovabili hanno registrato un calo di circa il 7%, ben inferiore alla diminuzione del 19% registrata nel settore del petrolio e del gas.
Il cammino ormai avviato verso uno sviluppo economico sostenibile è dimostrato anche dalla crescita dell’efficienza energetica nei paesi dell’area OCSE, dall’aumento degli investimenti pubblici in tecnologie low-carbon, dalla commercializzazione di veicoli ibridi ed elettrici e dalla ripresa degli investimenti nel settore nucleare.

Nel 2009 la domanda di energia primaria1 dell’Italia è calata del 5,8% rispetto all’anno precedente, con una contrazione significativa delle fonti fossili e una contemporanea crescita di rinnovabili e importazioni di energia elettrica.
La domanda italiana di energia per fonte è composta per il 41% da petrolio; 36% gas; 5% energia elettrica importata; 7% combustibili solidi. Rispetto alla media UE la composizione della domanda è caratterizzata da un maggior ricorso al petrolio, al gas e all’importazione costante di energia elettrica.

Rispetto all’anno precedente, i consumi finali di energia sono diminuiti complessivamente del 5,2%, con settori maggiormente colpiti dal calo della produzione industriale (trasporti -1,8%; settore civile +3,5%; industria -20%)

Nel 2009, il livello di dipendenza energetica dall’estero è rimasto sostanzialmente invariato, attestandosi intorno all’85%, rispetto a circa il 70% della media dei 27 Paesi UE.
La contrazione della produzione industriale nel 2009 ha comportato anche un calo della produzione nazionale di energia elettrica pari all’8,5%, con una diminuzione del 3,6% nel settore termoelettrico, basato per il 44% circa sul gas naturale.
La fattura energetica dell’Italia è scesa a poco più di ��41 miliardi, in forte calo rispetto al picco di circa ��57 miliardi toccato nel 2008.

Nel 2009 il consumo interno di energia da fonti rinnovabili è aumentato del 16% e rappresenta ormai un quinto dei consumi complessivi di elettricità. La produzione di energia elettrica da rinnovabili è crescita del 17%, pari a poco meno di un quarto del totale della produzione nazionale.
Settori quali il fotovoltaico, l’eolico, i rifiuti e le biomasse hanno registrato l’incremento più significativo, raggiungendo una quota pari al 32% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che comprendono anche settori “tradizionali” quali l’idroelettrico e il geotermico.

Le analisi di scenario condotte dall’ENEA mirano a identificare i trend di sviluppo del sistema energetico nazionale, in grado di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, competitività economica e sicurezza nelle forniture energetiche.

L’ENEA prende in esame due tipologie di scenario:

• scenari di “riferimento”, che individuano l’evoluzione tendenziale del sistema con la normativa attuale;
• scenari di “intervento”, che delineano i trend del sistema con l’introduzione di misure più stringenti in materia di energia e ambiente.

Negli scenari di “riferimento”, si prevede che i consumi finali di energia riprendano a crescere con il superamento della crisi economica.
Viceversa, negli scenari di “intervento” i consumi energetici potrebbero ridursi ulteriormente per effetto dell’accelerazione tecnologica nei settori dell’efficienza energetica, delle rinnovabili, del nucleare e della CCS. Complessivamente nel lungo termine (al 2050), i consumi di energia negli scenari di “intervento” risulterebbero di oltre il 20% inferiori a quelli degli scenari di “riferimento”.

Per effetto del calo dei consumi di energia, le emissioni di CO2 nel 2009 si sono ridotte di circa il 15% rispetto al 2005. Per mantenere questa tendenza a decrescere occorrerà però intervenire nel sistema energetico con misure più stringenti.
Negli scenari di “intervento”, la riduzione delle emissioni deriverebbe essenzialmente dal calo della domanda di energia, come conseguenza dell’incremento di efficienza, di un uso più razionale dell’energia, di una maggior diffusione di tecnologie low-carbon nella generazione elettrica (rinnovabili, nucleare e CCS) e di una crescita della produzione termica da fonti rinnovabili. Negli scenari di “intervento” al 2050, le emissioni si ridurrebbero complessivamente di oltre un terzo rispetto ai trend identificabili negli scenari di “riferimento”.

A dispetto della crisi economica internazionale e nonostante l’abbassamento dei prezzi petroliferi, a livello mondiale gli investimenti 2009 in renewable energy technologies2 sono aumentati del 230% rispetto al 2005.
L’Italia manifesta difficoltà nella tenuta competitiva della propria base industriale nei nuovi settori delle tecnologie low-carbon. Negli ultimi anni, gli investimenti italiani in questi settori hanno mostrato un apprezzabile tasso di crescita (persino superiore a quello degli Stati Uniti, secondo Paese in termini di investimenti totali dopo la Cina), ma risultano ancora scarsamente concentrati sull’innovazione tecnologica.
In Italia, le politiche d’incentivazione alle rinnovabili non hanno inciso nello sviluppo di una soddisfacente filiera industriale nazionale, diversamente da quanto verificatosi, ad esempio, in Germania. Nel settore delle rinnovabili, i dati più recenti indicano che l’Italia abbia una propensione ad importare componenti superiore alla media dei Paesi UE (a 15), principalmente nel settore fotovoltaico.


RAPPORTO ENERGIA E AMBIENTE - ANALISI E SCENARI 2009